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Festival di Lampedusa


Natura, arte, cultura e, in maniera preponderante, Diritti Umani. Questi i temi portanti del Festival di Lampedusa 2019 a cui Slow Food Isole Slow Siciliane, in particolre la sezione di Lampedusa, ha aggiunto il cibo, che coi temi su citati ha legami fortissimi. Live painting, musiche esperenziali al tramonto, cinema documentaristico di altissimo livello e il nostro cibo buono pulito giusto e resiliente, presentato a un gruppo di curiosi provenienti da tutta Italia. Per vari motivi salta l’appuntamneto di giorno 27 ma ci rifacciamo con lo splendido Laboratorio del Gusto dedicato al Presidio dell’Alaccia Salata di Lampedusa. Tutti siamo ospiti della famiglia Billeci che anni fa ha avuto una grande idea: salare il pesce e commercializzalo creando economia per la famiglia e regalando un futuro gastronomico a un pesce poverissimo e normalmente bandito dalle cucine di case, mense e ristoranti. Laboratorio introdotto da Luca Vullo, uno degli ideatori del Festival, guidato da Stefania Mancini Alaimo e Massimo Brucato, di Slow Food Sicilia. Gli assoluti protagonisti però sono i membri della famiglia Billeci e Gianni Luca, chef lampedusano e punto di riferimento di Slow Food sull’isola. Gli ospiti hanno potuto osservare un membro della famiglia Billeci alle prese con la lavorazione manuale del pesce per avviarlo alla fase di salatura che, in qualche mese, preparerà il pesce per essere conservato sott’olio extra vergine. Poi assaggi di alaccia salata con un filo d’olio ev e pane preparato con la tumminia. La degustazione prosegue con una serie di assaggi di buonissime preparazioni assolutamente locali: lo sficione linosano, la pasta al forno con le alacce, la classica caponata vegetale. Accompagna il tutto un calice di buon vino da uve dell’autoctono grillo.

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