La comitiva dei turisti partita da Messina si è dondolata su un treno storico delle Ferrovie dello Stato lungo la costa ionica del messinese ricca di limoneti fino a Giarre dove è avvenuto il trasferimento sul percorso a scartamento ridotto della Circumetnea in direzione di Bronte.
L’attraversamento del paesaggio a tratti lunare delle nere pendici dell’Etna, frutto di millenarie colate laviche del Gigante, ha reso evidente quanto l’unicità dell’ambiente e del suolo possa aver impresso caratteri unici alle colture che vi sono state impiantate. Pere e mele dell’Etna, quest’ultime Presidio Slow Food, fichi d’india, viti che danno un vino straordinario e, soprattutto, il pistacchio verde di Bronte, hanno qui acquisito tipicità e qualità indiscusse.
Nell’ampio salone del Real Collegio Capizzi di Bronte, i visitatori hanno seguito con grande interesse il Laboratorio del Gusto condotto da un docente di Slow Food incentrato sul pistacchio verde di Bronte e sulle antiche mele dell’Etna, che si è concluso con la degustazione dei due prodotti in diverse preparazioni. Nel corso della presentazione sono intervenuti Gianluca Russo, produttore di pistacchio e la dottoressa Matilde Riccioli, vicepresidente della cooperativa Zaufanah, che raccoglie produttori di mele.
Subito dopo il Laboratorio, i visitatori sono stati accompagnati nell’azienda di un produttore di pistacchio, che ha offerto uno spuntino a base di prodotti locali. A conclusione dell’escursione, il tragitto inverso rispetto alla mattinata ha riportato i visitatori a Messina.
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