Tezo sabato consecutivo per questo itinerario che inizia a Agrigento, stazione centrale, arriva a Porto Empedocle scalo e torna nel capoluogo. In viaggio ecco la magia della Valle dei Templi, il mare, il Giardino della Kolymbetra, la casa natale di Luigi Piandello, l'affascinante polo ferrioviario ormai perduto di Porto Empedocle. Sul treno si spiega ai passeggeri cosa succederà nel breve viaggio, soprattutto in relazione ai due Laboratori del Gusto gestiti dai volontari di Slow Food Agrigento. Il primo laboratorio si fa sulle banchine di Porto Empedocle centrale, all'ombra di due grandi ficus. Protagonisti i pani votivi dedicati a San Calogero, "cunzati" stavolta con la cipolla paglina di Castrofilippo e un formaggio semi stagionato da latte di razza modicana, ambedue Presìdi Slow Food e provenienti dal territorio agrigentino. Accompagnano il panino acqua fresca siciliana e un nero d'Avola d'eccellenza della zona. Secondo laboratorio al tempio di Vulcano, tra colonne e case di tufo. Qui si parla della mandorla di Agrigento, dei dolci monacali, delle differenze tra le nostre mandorle e quelle di altra provenienza. Si parla anche della nostra lotta alla plastica – solo materiale compostabile con noi e raccolta differenziata - e a certi pericolosi prodotti utilizzati in agicoltura (glifosato e non solo). Alla fine si assaggaino dolcetti fatti con mandorla, pistacchio e miele. Poi tutti felici di nuovo sul treno per rientrare in città. Partecipano i volontari Massimo Brucato, Maria Corsello, Fabio Gulotta, Ignazio Vassallo.
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