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Treni Storici del Gusto - Itinerario Licata - Porto Empedocle scalo, numero 3 del 28 ottobre 2018



Tempo che non promette nulla di buono, solo una decina di viaggiatori, che partiti da Licata attraversano la piana di Licata, tra orti e tunnel e poi salgono sulla collina. A sud c'è il Mediterraneo con la città di Licata che ci si affaccia. Si passa tra vigneti, si incontrano le cantine locali. Ecco poi le zone minerarie dalle quali si estraevano salgemma e zolfo. Siamo in territorio di Racalmuto, Grotte, Aragona. Zone d'eccellenza anche per il nero d'Avola, per le mandorle Palma-Girgenti. Alta collina.

Poi il treno vira a sud e torna al mare passando per la mitica Valle dei Templi. Non si può arrivare a Porto Empedocle in treno perché una frana impedisce ancora di raggiungere la città marinara. Si ci potrà fare un salto grazie ai bus messi a disposizione dalle FS.

Ad Agrigento Bassa inizia il Laboratorio del Gusto.

I temi portanti sono sempre quelli dei pani votivi, legati al culto di San Calogero (il Santo nero) e dei dolci monacali. Si racconta il territorio e con lui i prodotti della terra e si introduce l'assaggio dei prodotti: i pani votivi cunzati e i dolcetti di mandorla. Il treno arriva al Tempio di Vulcano. Piove. Si assaggia sul treno il pane fatto con la farina perciasacchi e i semi di anice e condito con due Presìdi Slow Food del territorio: la cipolla paglina di Castrofilippo e il formaggio di capra Girgentana (in questo caso è la razza che è Presìdio). Si raccontano le storie legate alla fattura di questi pani particolari. Graditissimo il nero d'Avola offerto, in bicchieri compostabili, per accompagnare il pane cunzato e proveniente da vigne poco distanti.



Smette di piovere e allora si scende dal treno per proseguire il laboratorio. Sotto un ulivo si parla di mandorle e si assaggiano i biscotti di mandorle, miele e granella di pistacchio. Finisce il laboratorio e la gente si avvia verso il Giardino della Kolymbetra per proseguire il "viaggio". Malgrado il tempo si vedono facce soddisfatte.


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